Un anno fa ci lasciava Chester Bennington frontman dei Linkin Park
Scritto daVic Baffi on 20 Luglio 2018
“Conoscere la propria oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri. C.C. Jung”
E’ stato questo, probabilmente, il mantra con il quale Chester Bennington ha affrontato le proprie paure terrene.
Le stesse paure che non hanno permesso al rocker di Phoenix di resistere al tormento che ha permeato i testi del gruppo durante tutta la carriera.
Per citarne alcuni:
“Crawling in my skin These wounds,
they will not heal
Fear is how I fall
Confusing what is real
There’s something inside me that pulls beneath the surface
Consuming, confusing
This lack of self control I fear is never ending
Controlling
I can’t seem
To find myself again
My walls are closing in”
Consuming, confusing
This lack of self control I fear is never ending
Controlling
I can’t seem
To find myself again
My walls are closing in”
Una voce unica, contraddistinta dallo scambio continuo di note melodiche e “scream” esasperati ed esaltanti allo stesso tempo.
Viene ricordato come uno dei migliori frontman e writer della scena rock moderna, l’iniziatore insieme ai Linkin Park del Nu Metal, un genere aggressivo e aperto a mille contaminazioni.
A un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 20 luglio del 2017, vogliamo ricordarlo con questa esibizione da brividi avvenuta pochi giorni prima, in Italia, agli IDAYS 2017.